Risme di carta, come scegliere
La carta è carta, ma non tutti i tipi di carta per stampante sono uguali. Scegliere quella più adatta può significare non solo qualità di stampa migliore, ma anche minori costi, minori consumi e minor spreco. Con questa piccola guida potrai diventare un vero esperto e scegliere la carta più adatta alle tue esigenze
Cosa sono le risme di carta?
Solitamente, quando si ha bisogno di carta per stampanti o fotocopie si acquistano delle risme di carta, pacchi composti in genere da 500 fogli circa. La carta più utilizzata in quasi tutti gli uffici è quella in formato A4 delle dimensioni di 210 x 297 mm poiché presenta la giusta dimensione per la stampante. Alcune fotocopiatrici utilizzano anche il formato A3 che equivale a due fogli A4 affiancati sul lato più lungo.
Grammatura, spessore, macchinabilità: i miti da sfatare
La carta di oggi è molto differente di quella che si usava 30 anni fa quando comparvero le prime macchine da stampa, le tecnologie reprografiche non sono più le stesse e nemmeno lo sono quelle di produzione della carta; affidarsi soltanto al peso o allo spessore della carta oggi è spesso fuorviante, tant’è che accanto a questi 2 elementi, se ne sono affiancati altri due, rigidità e rugosità, più adatti per descrivere le caratteristiche meccaniche prestazionali.
Le impressioni sensoriali e i risultati prestazionali sono spesso riassunti nel linguaggio degli addetti ai lavori con due concetti empirici:, “mano della carta”, cioè le sensazioni di liscezza, rigidità, luminosità del tenere in mano e guardare un foglio, e “macchinabilità” cioè l’assenza di inceppamenti e problemi di fissaggio. Tuttavia poiché la carta è un prodotto vivo che risente moltissimo delle condizioni ambientali di conservazione e utilizzo, è sempre bene rifarsi alle schede tecniche.
Vediamo ora i principali punti delle schede tecniche che accompagnano la carta, in un’altra sezione troverete invece le varie certificazioni. Importante è capire l’uso specifico per il quale è ideale quel tipo di carta.
Grammatura
La grammatura (g/m2) è definita come il peso del foglio, espresso in grammi per metro quadro. Le carte di uso comune in ufficio hanno una grammatura compresa fra i 70 e gli 80 g/m2. Capita spesso di identificare una grammatura maggiore con le maggiori performance della carta, ma questo non sempre è vero: altre caratteristiche della carta come lo spessore, l’opacità, la rigidità, la luminosità, sono ugualmente importanti per stabilire il valore di quello che stiamo acquistando.
Il tipo di fibra, lunga o corta, il tipo di lavorazione, l’umidità, la presenza di legno, sono le variabili che determinano le caratteristiche del prodotto finito. Due carte di pari grammatura, possono avere performance completamente differenti, come capita spesso che carte da 70/5 gr. funzionino meglio delle carte da 80 gr.
Grammatura (g/m2) |
Tipologia di carta |
Dove è utilizzata? |
da 18 a 25 |
Velina |
Imballaggi e lavori artistici |
da 25 a 40 |
Carta “bibbia” |
Edizioni di libri molto voluminosi (es: bibbie) |
da 40 a 50 |
Riciclata |
Quotidiani |
da 60 a 90 |
Usomano |
Carta per fotocopie da ufficio |
da 100 a 150 |
Patinata (opaca o lucida) |
Pagine interne delle riviste, volantini |
da 170 a 250 |
Patinata (opaca o lucida) |
Brochure e pieghevoli, copertine di opuscoli e riviste |
da 250 a 350 |
Patinata (opaca o lucida), |
Copertine di libri, biglietti da visita |
Spessore
Lo spessore del foglio è comunemente indicato in millesimi di pollice o millimetri. Le moderen stampanti da uifficio sono tarate per utilizzare carta a partire da 85 mic; dallo spessore e dal tipo di materia prima utilizzata dipende buna parte della resistenza alla flessione, e non è detto che spessori più elevati corrispandono ad alte caratteristiche prestazionali.
Rigidità
Insieme alla rugosità è la caratteristica più importante. Rigidità e per converso elasticità, è la resistenza alla flessione, cioè la proprietà fisica che consente a un materiale, di recuperare la sua forma originale quando viene rimosso lo stress applicato. Il momento elastico è il limite oltre il quale il materiale inizia a deformarsi Il limite elastico è la sollecitazione massima che può essere applicata prima che il materiale sia deformato in modo permanente. Questi due valori sono misurati dalle norme ISO 2493 e 5268.
Qui sotto una tabella con i valori minimi, più il valore è basso meno la carta è resistente alla flessione. Un metodo semplice per apprezzare le differenze è tenere tra le mani con gli indici sul bordo al centro del foglio facendolo flettere in senso longitudinale per apprezzarne la deformazione, che deve essere di circa compresa fra 20° e 45°
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TAPPI 489 |
Test T35 wd 03 |
ISO 2493 – ISO5268 |
70 grammi |
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MD/0,12 - CD/0,30 |
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75 grammi |
MD/0,17 - CD/0,08 |
MD/0,34 - CD/16 |
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80 grammi |
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MD/0,40 - CD /0,20 |
MD/115 – CD/45 |
Rugosità
Indica la resistenza allo scivolamento, è una caratteristica importante perché i fogli troppo lisci rischiano di non essere trasportati bene dai meccanismi di trascinamento delle stampanti, e rischiano di non assorbire bene l’inchiostro liquido (ink-jet); carte troppo ruvide rischiano di assorbire troppo inchiostro liquido o di fissare male il toner. Il valore ideale è attorno ai 140 ml/m/n (ISO 8791-2), valori più alti indicano maggiore rugosità
Opacità
E’ una caratteristica importantissima che indica il grado di trasparenza del foglio; e può variano in ragione dello spessore e della composizione della carta. Il valore è espresso in percentuale di luce filtrata dal foglio; il minimo per le carte da fotocopie è attorno al 90%. Un metodo empirico per valutare le differenze d’opacità è accostare due fogli, appoggiandoli sopra a un foglio stampato è osservare quanto traspare di quel che c’è scritto.
Luminosità
Misura la quantità di luce riflessa dalla superficie del foglio, è importante perché le carte più luminose restituiscono meglio i colori e li rendono più brillanti; il valore è espresso in percentuale di luce riflessa; le carte con valori al di sotto di 110 non sono indicati per stampe a colori.
Punto di bianco
Il punto di bianco della carta è importante per garantire la fedeltà del colore, i valori sono espressi in CIE; le carte per stampe da ufficio in nero possono arrivare attorno ai 145 CIE (tendenze al grigio o al giallo), per stampe quotidiane di media qualità o a colori meglio affidarsi a carte con CIE non inferiore a 165.
Tipologie tecnica della carta
Carta uso mano: la più economica, la più comune e la più indicata per la stampa di semplici documenti di testo;
Carta patinata: rivestita da una patina che aumenta la lucentezza e diminuisce la quantità di inchiostro assorbito facendo risaltare i colori. Si sposa perfettamente con la stampa a colori in quanto assorbe di meno l’inchiostro facendoli brillare;
Carta speciale: tipologia meno indicata per la stampa in quanto viene impiegata per soluzioni particolari e presenta una superficie ruvida. (Cartoncini colorati)
Lo sapevi che…?
Patinata Opaca
La carta patinata opaca è forse la più utilizzata nella stampa professionale, sia digitale che offset. È disponibile in grammature che generalmente vanno dai 90g fino a 350g e ha ottime caratteristiche di luminosità e resa dei colori. A parità di grammatura è meno trasparente della patinata lucida e ha un bianco leggermente più caldo.
Può essere plastificata, verniciata o utilizzata come base per altre lavorazioni. Il colore viene assorbito poco nella fibra della carta permettendo un’asciugatura completa e una stabilità del colore nel tempo molto elevata. Le fotografie stampate su questa carta acquisiscono il tipico effetto patinato, sempre molto raffinato.
A livello tecnico possiamo dire che i colori risultano omogenei e compatti, con un’ottima definizione dei contorni e una resa perfetta delle sfumature. Per questi motivi è la carta più utilizzata per la stampa di riviste e cataloghi, opuscoli pubblicitari e libri con molte illustrazioni.
Patinata Lucida
Ha caratteristiche molto simili alla carta patinata opaca per quanto riguarda i metodi di produzione e normalmente le cartiere la forniscono nelle stesse grammature e formati della patinata opaca. Alla stessa maniera può essere lavorata con le stesse tecniche e con l’applicazione di alti strati. Ciò che varia è ovviamente il tipo di patina applicato sulla superficie, che ha un aspetto più lucido. Questo strato è più sottile e trasparente rispetto alla patina opaca e dunque la carta risulta (a parità di grammatura) meno coprente. Ovviamente gli elementi stampati su questo supporto avranno un effetto patinato meno pronunciato, ma i colori e le fotografie risulteranno più brillanti, luminosi e definiti, così come i contorni e i dettagli saranno più accentuati.
Tipologie commerciali applicabili alla carta uso mano
Tipo A: la migliore. Idonea per qualsiasi tipo di utilizzo, adatta per stampanti laser, a getto d’inchiostro e per fotocopiatrici. Garantisce un risultato eccellente e di altissima qualità;
Tipo B: carta di alta qualità, adatta ad ogni tipo di stampante inkjet o laser, fax e fotocopiatrici. Garantisce una buona resa per qualsiasi tipo di lavoro;
Tipo C: è una carta dalla qualità più economica delle altre, adatta soprattutto per la stampa in bianco e nero;
Carta riciclata: Prodotta utilizzando come materia prima - al posto della cellulosa, ricavata dagli alberi - la carta da macero, che si ottiene appunto dalla raccolta di carta e cartoni sottratti al cosiddetto “flusso dei rifiuti”. Di aspetto differente rispetto la carta bianca presenta dei vantaggi non trascurabili, primi fra tutti la riduzione del taglio di nuovi alberi e la riduzione dei rifiuti da gestire tramite stoccaggio in discarica o l'incenerimento in un termovalorizzatore.
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